Questa notte ho dormito abbastanza bene, nonostante ad un certo punto qualcuno abbia schiamazzato proprio sotto la finestra io mi sia svegliata sobbalzando. Va beh, tanto non esiste una singola notte nel cammino in cui io sia mai riuscita a dormire 4 ore di seguito.
Anche stamattina sono partita prestissimo, alle 5.30 ero già fuori, ma arrivata all’inizio del sentiero nonostante avessi la luce del cellulare acceso non vedevo proprio nulla… Anzi qualcosa vedevo, tantissimi occhi che mi guardavano da tutte le direzioni. Avete presente la scena di Biancaneve nel bosco al buio? Esattamente quella! Nello stesso momento mi sono resa conto di aver lasciato le bacchette all’ostello, sono quindi tornata indietro e ho aspettato che Johannes, il ragazzo tedesco, venisse con me per un po’ più di luce. Nel frattempo gli occhi curiosi erano spariti. Mentre albeggiava sono passata accanto ad un pascolo dove tenevano delle mucche ed ho assistito alla scena struggente dei piccoli di vitello chiusi nelle loro gabbiette piccolissime per fare in modo che non bevano il latte della mamma. Mi sono scese le lacrime perché so la sofferenza che ci sta dietro a questa industria😭, i vitellini erano alcuni spaventati altri più curiosi.
Nonostante il sole stesse sorgendo e l’aria fosse bellissima, ci ho messo un bel po’ per riprendermi da questa scena per me così struggente.
Ho ripreso Johannes che andava a passo spedito e abbiamo camminato insieme per un bel po’, ed arrivati ad una statua di commemorazione di un pellegrino che aveva vissuto e in una sorta di tenda per molti anni e poi morto, abbiamo proseguito e incrociato di sentieri bellissimi con tanta ombra. Strano, visto che mi era stato detto che la tappa di oggi sarebbe stata tutta al sole. Dopo circa un’ora di camminata ci accorgiamo che era da un bel po’ che non vedevamo più le frecce, controlliamo sulla mappa e…. Ebbene sì stavamo andando proprio in un’altra direzione, esattamente verso nord. Grazie a Google map siamo tornati sulla retta via, alla fine i chilometri in più sono stati ben sei. La lezione dell’anno scorso dove mi sono persa per ben due volte si vede che non mi era bastata.
Abbiamo visitato Astorga, una città molto carina, con una cattedrale imponente è un bellissimo palazzo vescovile di Gaudy. Ho mangiato un buonissimo gelato vegano, mi sono comprata un frontalino, due braccialetti e poi sono arrivata a Casa Flor da Miriam a Murias. L’ostello è bellissimo , colorato , con un bellissimo giardino, e le stanze sono comode belle e super pulite . Miriam è favolosa e proprio in questo momento mi sta preparando una fantastica pasta mentre io mi rilasso sull’amaca del suo giardino e do un po’ di pace alle gambe. La sua storia é emozionante, ma per sentirla dovrete andare a trovarla di persona. Domani la tappa mi porterà a 1500 metri di altezza, quindi una bella scarpinata fino al villaggio dì Foncebadón.

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